Con queste parole spero di non offendere nessuno. Consideratele un’amichevole riflessione.
Una delle cose che più apprezzo nella filosofia di Epicuro è la moderazione ed una delle frasi del maestro che più mi piacciono è la sentenza vaticana 74: “Nelle discussioni fatte per amore di se stesse, colui che è vinto guadagna di più, perché egli impara di più.”.
Per questo io non credo di avere in mano alcuna verità.
Come Epicuro credo che nessun essere divino interferisca nella vita degli uomini. Ma appunto “credo“. Come non è possibile dimostrare l’esistenza di Dio non è nemmeno possibile dimostrarne la non esistenza. Al massimo possiamo argomentare sulle possibilità di una tesi o dell’altra.
Io credo che gli insegnamenti di Epicuro sono una via privilegiata verso la felicità. La migliore che io conosca. Ma non ho la pretesa di pretendere che per tutti sia così.
Ho un amico che prova una tale consolazione nel credere che ci sia un Dio a prendersi cura di lui che, se smentito, difficilmente potrebbe essere felice.
Conosco persone che devono seguire una passione nella loro vita, una passione tale che li guida per tutta la vita e le da un senso.
Non credo che questo possa renderli felici, ma perché dovrei decidere io per loro?
Credo che l’epicureismo sia splendido, trovare amici epicurei è una cosa che mi rende molto felice. Mi impegno a diffondere il suo insegnamento come meglio posso.
Ma rispetto le idee degli altri. Mai mi troverò a dire: “Io ho ragione, tu hai torto”. Questo lo dicono le religioni.
Epicuro non è un profeta, è un filosofo, la sua sapienza è umana e perfettibile.