Avrei voluto scrivere qualche riga per esprimere le mie emozioni e la soddisfazione per la riuscita del festival già domenica sera, appena misi piede in casa, ma poi ci ho rinunciato. Non volevo dire quattro cose scontate e prevedibili, le solite riflessioni che voi tutti, soci dell’associazione, potete ovviamente intuire e condividere, perché avete vissuto serenamente e in buona compagnia queste giornate, prive di fatiche e di affanni. E allora vorrei raccontare un altro fatto, vorrei illustrare al gregge di Epicuro una specie di miracolo che ha avuto origine a Senigallia verso la fine di luglio. Non abbiamo semplicemente celebrato la filosofia del Giardino con un lieto e multiforme festival, abbiamo fatto qualcosa di incredibile, forse senza esserne consapevoli. A Senigallia abbiamo reso l’italiano la lingua franca della filosofia epicurea. Si sono alternati sul palco relatori di tre diverse nazionalità, e tutti si sono espressi in modo fluente e sicuro nella nostra lingua. Lo ripeto: un miracolo!
Epicuro, grande appassionato di meteorologia, poi, ci ha permesso di godere di un tempo stupendo, soleggiato e ventilato, di una “alta pressione” di atomi che paghi di volare verso l’urano alla fine si sono riversati proprio il giorno dopo su buona parte dell’Emilia Romagna e delle Marche sotto forma di scroscianti acquazzoni (e grandine). Diogeniano, che da ora, grazie ad uno dei nostri relatori, non è più un ignoto Carneade, ci insegnava che il fato non tiene le redini del nostro destino, ma il bel tempo è da imputarsi alla fortuna, che ha sorriso alla terza edizione del nostro Festival, o alla necessità?
Un caro abbraccio a tutti e un augurio di salute e felicità.
Sandro Borzoni