Corrado Augias, giornalista e scrittore, si definisce un allievo (“indegno ed illegittimo”, come egli stesso puntualizza) di Tito Lucrezio Caro, nel suo nuovo libro “La vita s’impara”. Con questo spunto, nella puntata del programma televisivo “In altre parole”, in onda su La7, di sabato 18 maggio, Roberto Vecchioni, professore in pensione e cantautore, prende il gesso in mano e, alla lavagna, parla dello scienziato-poeta latino e del suo De Rerum Natura. Introducendo il poeta, non può mancare il riferimento ai due grandi filosofi da cui Lucrezio stesso trae le sue dottrine filosofiche: Democrito e Epicuro.
“Da Democrito coglie il senso dell’universo – spiega Roberto Vecchioni – perché Democrito ha detto che tutto l’universo, concreto e astratto, è fatto da particelle e atomi, che Lucrezio chiama materies, elemento fondante dei sogni, dell’anima, di dio”.
Ma il riferimento a Epicuro è, senza esitazione, il più importante: “Epicuro è il filosofo della serenità: per essere sereni dentro sono sufficienti quattro elementi”.
Non avere timore degli déi e della morte, scavalcare il dolore, due delle quattro tappe per giungere alla vita felice: “Solo così – conclude il professore – si può giungere all’atarassia, l’assenza di turbamento”.
“È l’uomo che ha liberato l’umanità dal terrore degli dèi – interviene così Corrado Augias – per questo io lo definisco un “proto umanista””.
Il discorso si chiude in chiave ironica: “Penso che sia l’unica trasmissione in Europa che alle 21.17 parla di Epicuro”.
È possibile vedere il programma. Si parla di Epicuro dal minuto 29 e 18 secondi.
Giulia Ariti