Davvero splendido questo libro di Stephen Greenblatt interamente dedicato alla riscoperta del poema di Lucrezio “De Rerum Natura” avvenuta nel 1417 da Poggio Bracciolini dopo quasi 1000 anni di oblio e all’influenza che questo e le idee epicuree che portava con se hanno avuto sul mondo, dalla nascita del Rinascimento fino alla dichiarazione di indipendenza americana.
Tito Lucrezio Caro, di cui non sappiamo quasi nulla, visse nel primo secolo Avanti Cristo e compose un poema sublime con l’intento di far conoscere il messaggio di Epicuro attraverso “il miele dei suoi versi”.
E fu proprio la bellezza artistica del poema a salvarlo, dopo il ritrovamento, nonostante il suo contenuto rivoluzionario.
“Il Manoscritto” è un saggio affascinante, un inno all’epicureismo e un libro assolutamente da leggere sia per chi si affaccia per la prima volta ad Epicuro e Lucrezio, sia per chi ne è già stato conquistato.
Una piccola nota personale: il “miele”, ovvero la bellezza dei suoi versi che nelle intenzioni di Lucrezio doveva attrarre verso Epicuro chi apprezza il bello, per me è un ostacolo alla lettura. Per apprezzarne i versi bisogna o conoscere bene il latino o trovare una traduzione, magari in prosa, all’altezza.