Nel 50 d.C. Paolo di Tarso annunciò la resurrezione di Gesù ad Atene dove, raccontano gli Atti degli Apostoli, incontrò alcuni filosofi epicurei e stoici, né convertì alcuni ma i più lo schernirono. Non sappiamo molto di più.
Ho scritto questo romanzo partendo da questo unico fatto. I protagonisti sono personaggi reali (Paolo di Tarso, il suo discepolo Timoteo…) e personaggi nati dalla mia fantasia (Dafne, la figlia dello scolarca del Giardino, suo figlio Zefiro…). Le loro parole sono per lo più prese dalle lettere di San Paolo e dalle massime di Epicuro.
Il confronto è vivo e attuale perché è quello che si è verificato in me da quando ho incontrato Epicuro.
La storia invece è tutta frutto della mia fantasia, ma creata intorno ad eventi realmente accaduti. I personaggi non si limiteranno a confrontarsi sui temi della fede e della filosofia, ma vivranno sulla loro pelle quello che proclamano. Così dalla stessa situazione, o da situazioni analoghe, un personaggio cristiano ne uscirà diversamente da un personaggio epicureo.
Potete trovare il libro in tutte le librerie (forse sarà necessario ordinarlo) e nelle librerie online.
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Sinossi
Zefiro è cresciuto ad Atene all’interno del Giardino di Epicuro, una delle più prestigiose scuole filosofiche della città e dell’Impero Romano. All’età di 16 anni i suoi genitori lo affidano a Sila per andare a completare la propria istruzione a Roma. Zefiro, appassionato di corsa, è entusiasta perché spera di poter gareggiare al Circo Massimo. Sila è un vecchio amico di Dafne e Neocle, i genitori di Zefiro ed è anche un fedele della nuova religione predicata da Paolo di Tarso che si sta diffondendo in tutto il bacino del Mediterraneo. Prima di partire Dafne affida al figlio una misteriosa lettera per Timoteo, un amico comune che non vede da quasi venti anni.
Durante il viaggio Zefiro incontrerà Gaia, una ragazza cristiana bella come un angelo con la quale raggiungerà Roma dove verrà creduto un cristiano e arrestato. Il timore di essere divorato dai leoni e l’apparizione della splendida Calpurnia con cui condivide la filosofia epicurea sconvolgeranno la vita di Zefiro fino a quando, molti anni dopo, la lettera di sua madre a Timoteo, non verrà finalmente aperta.