Studiare la felicità

di | 14/01/2018

Tutta la filosofia epicurea nasce da una domanda molto semplice: “Cosa devo fare per vivere felicemente?”.
Se in tutta la storia della filosofia sono stati davvero in pochi a porsi questa domanda oggi invece gli studi che tentano di darle una risposta sono molto numerosi. Qui ne troviamo riassunti ben 10.

Uno studio sulla felicità particolarmente significativo è iniziato oltre 75 anni fa ed è tutt’ora in corso presso l’Università di Harvard.
Nel 1938 sono stati presi in esame 724 ragazzi divisi in due gruppi: quelli che frequentavano il secondo anno dello stesso college e quelli dei quartieri bassi di Boston. Ogni due anni questi ragazzi sono stati intervistati, sono state esaminate le loro cartelle cliniche, intervistati i loro genitori, le loro mogli e i loro figli. Oggi circa 60 di loro sono ancora vivi e lo studio continua con circa 2000 dei loro discendenti.
Lo studio ha rivelato cose molto interessanti sulla felicità che potremmo riassumere in tre punti:
1) Le connessioni sociali sono indispensabili
Le persone che sono socialmente più collegate alla famiglia, agli amici, alla comunità, sono più felici, sono fisicamente più sane, e vivono più a lungo rispetto alle persone che sono meno collegate.
2) Conta la qualità delle relazioni intime
Si scopre che vivere in mezzo a un conflitto fa davvero male per la nostra salute. Matrimoni ad alta conflittualità, per esempio, senza molto affetto, risultano essere molto dannosi per la nostra salute, forse peggio di divorziare. Mentre vivere in mezzo a buone relazioni calde è protettivo.
3) Le buone relazioni proteggono il nostro corpo e il nostro cervello
Essere in una relazione considerata sicura con un’altra persona è protettivo, che le persone che sono in rapporti in cui si sentono davvero di poter contare sull’altra persona nel momento del bisogno, hanno ricordi più nitidi più a lungo. E le persone in rapporti in cui si sentono che in realtà non possono contare su l’altro, soffrono di declino della memoria anticipato.
Per chi volesse approfondire (ve lo consiglio) ecco tre link che riprendono i risultati di questa ricerca: Lara Lucaccioni, Il Foglio e L’Inkiesta.

Vorrei provare ad affiancare ad ognuna di queste tre conclusioni una sentenza di Epicuro:
1) Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia.
2) “Se l’ira dei genitori verso i figli è giustificata, è veramente sciocco se i figli oppongono resistenza e non chiedono scusa. Se l’ira non è giustificata, ma senza ragione, è una cosa veramente ridicola prendere atteggiamenti di sfida esasperandone col proprio risentimento l’irragionevolezza, e non cercare di mitigarla in altri modi mostrando buona volontà.
3) Non è tanto dell’aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno.

Potremmo quindi dire che Epicuro aveva già detto tutto quanto c’era da dire, senza bisogni di seguire la vita di tante persone per 75 anni! Potremmo, ma non credo sia questo il punto.
Credo che questo studio sia una conferma di quanto valido sia l’insegnamento di Epicuro, che tutti gli sforzi che possiamo fare per salvaguardare, recuperare e diffondere le sue opere sono quindi positivi. E contemporaneamente credo che un buon epicureo, oggi, debba portare avanti studi come questi, confrontarli tra loro e con la filosofia del Maestro e trarne le migliori conclusioni per aiutarci a vivere felici.