Matteo Saudino è convinto che da come muore un filosofo si possa comprendere in profondità il suo pensiero. Un pensiero che sarebbe piaciuto a Epicuro, il quale, nella lettera a Meneceo, ci ricorda “…una sola è l’arte del ben vivere e del ben morire.“
Per questo Saudino ha deciso di raccontarci la morte (e il pensiero) di 15 filosofi.
Il racconto di Matteo Saudino è tutto tranne che una barba. I “suoi” fiolosofi somigliano a eroi Marvel con il superpotere dei loro pensieri.
Una lettura adatta a tutti, anche a chi non ha mai avuto l’opportunità di studiare filosofia.
Poiché Matteo Saudino non lo ha fatto, vi racconterò io come è morto Epicuro.
Dopo 14 giorni di dolori lancinanti provocati da calcoli ai reni che gli impedivano di orinare, sentendo ormai vicina la morte scrisse, o più probabilmente, dettò questa lettera per il suo amico Idomeneo: “Ti scrivo mentre sto vivendo il felice ultimo giorno della mia vita. Mi sono sopravvenuti dolori tali alla vescica e alle viscere che non ce ne possono essere di maggiori: ma a tutti resiste e contrasta la serenità dell’anima, nel ricordo dei nostri ragionamenti filosofici di un tempo. Tu ora, come si conviene alla buona disposizione verso di me e verso la filosofia che hai avuta fin da fanciullo, abbi cura dei figli di Metrodoro“.
Poi fece riempire un bacino bronzo di acqua calda, si immerse e chiese un bicchiere di buon vino e lo bevve d’un fiato.
Salutò i suoi amici con queste parole: “Addio, e ricordate la mia dottrina“.