Nel De Finibus Bonorum et Malorum Marco Tullio Cicerone presenta tra gli altri il pensiero di Epicuro, lo affida all’epicureo Torquato. Ed è proprio il monologo di Torquato che viene presentato in questo libretto, edito per celebrare il Terzo Festival Epicureo di Senigallia.
La traduzione, particolarmente accessibile, è del professor Camillo Nardini.
Nel comporre quest’opera Cicerone non ebbe certo l’obiettivo di sostenere la posizione di Epicuro.
Cicerone però, per quanto non epicureo, aveva anche emendato e preparato per la diffusione il mirabile poema sulla natura, De rerum natura, di Lucrezio, volto a far conoscere Epicuro al mondo Romano, ammirandone lo stile se non condividendone il messaggio.
Ci troviamo quindi tra le mani, con queste pagine da lì estratte, un documento affidabile e prezioso sul nucleo incandescente della via epicurea alla felicità.
Due millenni di storia della filosofia purtroppo ci hanno abituati a studiare dottrine e scuole filosofiche esangui, per carpirne teorie e postulati. E abbiamo così dimenticato come l’epicureismo, insieme alle altre scuole ellenistiche e alle filosofie precedenti, fosse prima di tutto un modo di vivere, una comunità condivisa, ed ogni testo andasse meditato e mandato a memoria per servire a guarire da timori e dolori, ad orientare la vita così da raggiungere serenità e pace nello spirito e nel corpo.
Ad ogni uomo la libertà di cercare la sua via per essere felice. Queste pagine però possono costituire una mappa dettagliata e precisa per intraprendere un cammino che cambi davvero la vita, rendendola piena di senso e senza inganni, nel rispetto della verità.
Come tutti gli altri libri della nostra biblioteca è possibile scaricarli gratuitamente o comprarli a 0,99€ nelle principali librerie online. Una versione ridotta sarà stampata nel programma del Festival Epicureo.